Energica e frizzante, giovane e creativa, l’Albania, con lo sguardo rivolto all’Europa, è pronta a svelare la sua grande ricchezza, rimasta troppo a lungo intrappolata negli strati di grigiore della dittatura. L’Albania di oggi ti accoglie, ospitale e disponibile nel suo ampio abbraccio, che va dalle montagne rocciose e selvagge, alla lunga costa bagnata da due mari: Adriatico e Ionio.

Prima tappa del nostro itinerario è Durazzo, città situata sull’omonima baia del mar Adriatico, pesantemente danneggiata dai bombardamenti alleati nel corso della seconda guerra mondiale, e successivamente ricostruita secondo i canoni del modernismo socialista. Prima del crollo del regime Durazzo era uno dei centri culturali più importanti del paese, sede di due teatri. Della città antica restano ancora l’anfiteatro del sec. II d. C., tracce delle terme e di una casa con mosaici.

Il monastero di Ardenica, splendido monumento artistico storico e di culto, tra i più visitati in tutto il Paese.  Qui nel 1415 fu celebrato il matrimonio di Skanderberg, eroe nazionale albanese.

La magica città di Berat chiamata “la città delle mille finestre” per via delle tipiche abitazioni, che si inerpicano sulle alture, ornate da grandi e inconfondibili finestre. Il centro storico della città è patrimonio Unesco, perché oltre ad essere un raro esempio di città ottomana perfettamente conservata, rappresenta la pacifica convivenza tra diverse fedi. Il profilo della città è dominato dai minareti delle tre moschee più antiche e dall’enorme castello di Kala, fortezza ottomana. Tra i monumenti che ospita troviamo il museo nazionale delle icone ‘onufri’, una ricca collezione iconografica che rappresenta il lavoro del forse più conosciuto pittore iconografico albanese.

Il nostro itinerario continua con…

Tirana, solitamente in cima alla lista delle città peggiori d’Europa, dopo decenni di dittatura stalinista, grigia e triste.  Oggi è una piacevolissima cittadina, centro della cultura, dell’intrattenimento e della politica albanese. Il centro della città è piazza Scanderbeg, con la grande statua bronzea dell’eroe a cavallo e la moschea Et’hem bey, uno degli edifici più preziosi della nazione che risale alla fine del XVIII secolo. Sempre nella stessa piazza si trovano anche i principali musei della nazione, tra cui il museo storico nazionale.

Kruja, cittadina arroccata sui monti maledetti, antica capitale albanese, a soli 32 km da Tirana, è la città simbolo della resistenza anti- ottomana. In tutta la città di Kruja sono presenti vari luoghi di culto e di preghiera Bektashiani o Tekkè, edificio simile ad una moschea ma senza il minareto, tipico dell’islamismo dei bektashi, filone islamista moderato diverso da quello tradizionale sunnita.

Scutari, è tra le città più importanti del nord dell’Albania, circondata da diverse montagne, sulla confluenza dei fiumi, vicino a due valichi di confine con il Montenegro. Antica capitale dell’illiria, fu conquistata dai romani poi dagli slavi e dagli ottomani. La città ricca di storia è soprannominata la “culla della cultura albanese“. Il monumento simbolo della città è il castello situato sulla collina alle porte della città, chiamato “Rozafa“, fu costruito nel iv secolo a.C., ed attualmente è sede museale. Tra gli edifici principali dei quartieri storici si ricordano la moschea di piombo, l’unica a non essere stata distrutta durante la rivoluzione culturale del 1966 e la cattedrale, chiamata “kisha e madhe” ovvero chiesa grande.

Ed eccoci quindi ad attraversare il confine con il Montenegro.

Il primo paese che incontriamo è Virpazar, la città più importante intorno al pittoresco lago di Scutari, il più grande della penisola balcanica.

Nel corso di una meravigliosa navigazione, potremo ammirare un incredibile paradiso naturale costellato di baie, spiagge, isolette, isole e penisole e conosceremo i “limani”, o villaggi, che mostrano al viaggiatore le tradizioni della zona.

Nel pomeriggio visitiamo Budva, capitale montenegrina della movida, riferimento per tanti giovani in cerca di divertimento, con i suoi grattacieli illuminati di notte, i super yacht attraccati sul lungomare e le spiagge sempre affollate.

Budva è una città del Montenegro sul mare Adriatico. Ubicata lungo la riviera cui dà il nome, è nota per le spiagge di sabbia e la vita notturna, non a caso considerata la Miami del Montenegro. Le mura in pietra erette dai veneziani circondano le anguste viuzze del centro storico medievale, dove sorgono una cittadella in riva al mare e siti religiosi.

Incastonata in una verde vallata e circondata da aspre montagne grigie, Cetinje fondata nel 1482 è una strana via di mezzo fra un’antica capitale e un villaggio troppo cresciuto, dove villette a un piano e maestosi palazzi sorgono fianco a fianco lungo la stessa strada. La strada principale di Cetinje è la bella Njegoseva, una via in parte pedonale fiancheggiata da interessanti edifici, caffè e negozi. All’estremità meridionale si trovano due parchi alberati e l’elegante palazzo azzurro, costruito nel 1895 per il principe Danilo e oggi adibito a palazzo presidenziale con giardini molto curati.

Il parco nazionale del monte Lovćen è una delle 5 aree nazionali del Montenegro e ricopre un’area di oltre 60 kmq. Il parco è stato istituito nel 1952 ed è particolarmente importante per la presenza di elementi rilevanti sia sotto il profilo geografico che sotto quello storico tra cui le caratteristiche costruzioni del villaggio Guvna. Tali costruzioni erano indissolubilmente legate al cerchio di pietra di 15 metri detto “guvno” molto importante per le colture locali.

Dopo una tappa per il pranzo a Njegusi, patria del grande scrittore e sovrano del Montenegro, Petar II Petrović Njegoš, considerato da molti critici uno dei ‘giganti’ letterari, si giunge a Cattaro, antica città marinara fortificata sulla costa adriatica del Montenegro, caratterizzata da piazze e strade tortuose. Il tesoro di questa antica bellezza montenegrina è la cattedrale di San Trifone, costruita nel 1166 e ispirata all’architettura bizantina.

Le ultime tappe del nostro itinerario sono Dulcigno, la più antica del mar Adriatico (oltre 2000 anni) e la città più meridionale della costa montenegrina. Le influenze dell’oriente e della civiltà occidentale hanno lasciato una traccia significativa su questa splendida città, ma ciò che è più evidente è il legame con l’Albania: più del 70% degli abitanti di Dulcigno è albanese.

Alla fine rientrerete nella nostra Italia dopo otto intense giornate di tour. Per questi due paesi dicendo sì di esserci stati, ma soprattutto di averle vissute in ogni momento con serenità e tranquillità lasciandovi alle spalle uno splendido ricordo di quanto goduto che rimarrà nel tempo.

Altri aspetti.

Il Montenegro è un crocevia di culture e religioni del Mediterraneo: qui si sono succeduti romani, bizantini e slavi. In questo paese è forte l’influenza di Bisanzio e Roma, ma anche gli elementi del mondo musulmano sono rintracciabili nell’arte e nell’architettura.

La cultura musicale montenegrina è uno degli elementi caratterizzanti di questa terra; ne è testimonianza la musica sacra, le danze nazionali che sono quasi sempre integrate con i poemi e la letteratura nazionale.

La grande tradizione folklorica è alla base delle feste montenegrine. Qui si segnalano alcuni balli tradizionali come la “marinarezza”, antico ballo che si ispira alle gerarchie marinare.

Man mano che ci addentriamo, il Montenegro si rivela terra sempre più ricca e varia. I numerosi monasteri sperduti tra le verdi valli ne sono una chiara testimonianza. Per lo più isolati e lontani dai centri urbani principali, queste isole felici racchiudono al loro interno un mondo ancora fermo del tempo, dove monaci ortodossi si dedicano completamente alla preghiera e alla coltivazione dei campi.

PARTI PER L’ALBANIA E IL MONTENEGRO:

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