ARTE IN VALIGIA

Si cela all’interno della Cappella Sansevero l’opera d’arte più incredibile al mondo. Capace di meravigliare e stupire anche gli artisti più illustri. Si dice infatti che persino Antonio Canova avrebbe dato chissà cosa pur di essere l’autore di questo capolavoro incomparabile e che provò addirittura ad acquistarlo. E’ il Cristo Velato: una delle opere più celebri e suggestive al mondo.

Credit: David Sivyer by Wikimedia Commons

Inizialmente era stato incaricato del lavoro Antonio Corradini, che per il principe Raimondo di Sangro aveva già scolpito la Pudicizia, altra spettacolare figura velata che si trova anch’essa all’interno di Cappella Sansevero. Lo scultore veneziano morì però nel 1752 senza riuscire nemmeno a portare a termine il suo bozzetto.

Per scolpire l’opera d’arte che è oggi il Cristo Velato, una statua di marmo a grandezza naturale rappresentante Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente, venne delegato Giuseppe Sanmartino. Le sapienti mani del giovane artista napoletano furono in grado di dare anima, forma e sentimenti a questo corpo senza vita. Incredibile come il morbido e quasi impercettibile drappo funebre che lo avvolge, scolpito dallo stesso blocco di marmo, renda ancora più nude ed esposte le membra sofferenti ed evidenzi le linee di un corpo martoriato, trasmettendo un dolore profondo.


Minuzie come la vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, le ferite profonde dei chiodi sui piedi e sulle mani, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice, come anche i bordi ricamati del lenzuolo funebre e gli strumenti della Passione lasciati ai piedi del Cristo sono il segno di un’ardente ricerca e di una profonda sensibilità dell’artista.

Negli anni molti viaggiatori, visitatori e studiosi hanno erroneamente creduto che il panno si fosse “marmorizzato” grazie ad un processo alchemico, increduli davanti all’estrema trasparenza e leggerezza del sudario, realizzato invece interamente dalla scavatura dello stesso blocco di marmo della statua del Cristo. Grazie all’ispiratissimo scalpello di Sanmartino e alla lungimiranza del suo committente, questa perla dell’arte barocca è oggi simbolo di Napoli nel mondo e continua a suscitare estrema meraviglia negli occhi di chiunque lo ammiri che sia per la prima o per l’ennesima volta.