Isole Eolie, l’arcipelago di fuoco
Panarea
Panarea è la “piccola” delle Eolie, un luogo incantato che ha ammaliato e ammalia tanti personaggi famosi. Anche se molto trafficata in estate non ha perso la sua essenza di isola in cui la natura selvaggia rimane comunque protagonista. La sua conformazione irregolare permette di passeggiare in una natura caratterizzata da hibiscus, olivi secolari, piante di capperi e buganville.
I resti di un villaggio preistorico domina dall’alto la bella baia di Cala Junco e tutt’intorno all’isola sorgono degli scogli chiamati “Le formiche”, poco affioranti e per questo causa di parecchi naufragi nell’antichità. Il frequente utilizzo del color bianco è relativamente recente. Infatti, le pareti rimanevano senza intonaco, sia per risparmiare sia per mimetizzarsi agli occhi dei pirati che infestavano a flotte queste acque.
Stromboli
La mancanza quasi totale di strade, il paesaggio dall’aspetto selvaggio, ma soprattutto l’incombente vulcano che ricorda la sua presenza con sbuffi di fuoco e lapilli, esercitano sul visitatore una strana e singolare attrazione. Lo scoglio di Strombolicchio, infatti, con i suoi 50 metri di altezza e una superficie di 300 metri quadrati è una specie di castello naturale, con tanto di guglie e pinnacoli, testimonianza del più antico centro vulcanico dell’isola, vecchio oltre 200mila anni e oggi riserva naturale protetta.
I prodotti locali sono la malvasia, i capperi, i dolci e anche le ceramiche con forme e dipinti allegri.
Salina
Il suo nome deriva da una vecchia pozza d’acqua che un tempo veniva utilizzata per ricavarne del sale.
Di particolare importanza la coltivazione della vite, da cui si ricava la pregiatissima Malvasia, un vino passito dal colore ambrato. Le sue uve vengono lasciate appassire sul vitigno prima di essere colte. Altro frutto tipico dell’isola è la pianta del cappero.
Così sorprendenti e preziose la fauna e la flora, tanto da essere protette come riserva. Così romantica e avvolgente l’atmosfera, tanto da interpretare alla perfezione la volontà di Massimo Troisi, che la volle come set cinematografico per il suo film “Il postino”.
Filicudi
Versanti scoscesi e coste rocciose, caratterizzano questa piccola isola formata da un gruppo di crateri tra i quali il più alto è Fossa delle felci (773 m).
La grotta del bue marino, larga 30 metri, è cosi chiamata dai vecchi pescatori perché, forse, qui trovava rifugio la foca monaca. Il mare, nel tempo, ha formato una deliziosa spiaggetta sul fondo, e l’ampiezza e la profondità consentono alle imbarcazioni di potervi entrare.
Poco lontano si erge in mezzo al mare l’altissimo scoglio di origine vulcanica che per la sua forma è chiamato La canna.
Alicudi
Alicudi, l’isola più solitaria delle eolie dove vivono non più di 140 persone, sembra persa alle radici del tempo. Fuori dalle rotte commerciali, con pochi abitanti e senza turismo di massa che le altre isole conoscono, conserva ancora tutto il suo fascino naturale.
Un unico centro abitato, e poche case color pastello disseminate ai piedi della montagna che culmina con il filo dell’arpa, da cui si gode uno splendido panorama. Chi arriva ad Alicudi si immerge in una dimensione di vita ormai altrove perduta. Per affrontare le scalinate di pietra lavica, ci si affida ai propri piedi ed ai simpatici asinelli che sono allevati sull’isola e sopportano il peso di merci e bagagli dal porto alle case sparse sul pendio.
Vulcano
Sebbene l’ultima eruzione sia avvenuta nel 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore (sia sulla cresta del cratere sia sottomarini) e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche.
Lungo l’istmo che separa Vulcanello dall’isola si affacciano le baie di Porto Levante e Porto Ponente. La prima frequentatissima grazie alle sue acque calde dovute ad ebollizioni sottomarine causate dalla fuoriuscita di gas caldi dai fondali; la seconda invece particolare per la sua sabbia nera finissima e per gli impianti turistici proprio a ridosso del mare. La pozza dei fanghi nella zona della spiaggia di Levante, è una delle caratteristiche principali dell’isola.