VIAGGI IN POLTRONA

Per addentrarsi tra le bucoliche e suggestive campagne toscane, stando comodamente seduti dal divano di casa, ci aiuta la visione di un noto film degli anni ’90, girato tra le perle del Casentino e le meraviglie della provincia di Arezzo: è “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni.

Il film racconta di come un ciclone, sotto forma di una piccola compagnia di ballerine di flamenco, si abbatta sulla tranquillità della famiglia Quarini, che vive in piccolo paesino della campagna toscana, alle porte di Laterina, a pochi chilometri da Arezzo. È qui che si trova il podere la Giuncaia, nel film il casolare della famiglia Quarini, con il porticato dove si svolge la famosa danza spagnola. Il paesaggio circostante è incredibile: dolci colline ricoperte da vigneti e uliveti secolari, che regalano sfumature di verde di ogni tipo. Iconica la strada sterrata percorsa in motorino da Levante – Leonardo Pieraccioni – che congiunge il casolare alla vicina cascina del nonno Gino.

Tra le location della pellicola possiamo riconoscere Poppi, uno dei Borghi più belli d’Italia. In questo borgo medievale di immensa bellezza, identificabile dal castello dei Conti Guidi che troneggia dall’alto della città murata, ritroviamo la farmacia di Isabella ed il negozio di Nello.

Poppi – Credit Pathlost by Flickr

Luogo meno conosciuto ma altrettanto spettacolare è Stia, situato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Un borgo immerso nel verde, importante luogo di mercato già in epoca medievale, che racconta la sua storia e la sua tradizione attraverso diversi e interessanti musei. All’interno della sua piazza sono state ambientate diverse scene del film e qui riconosciamo infatti l’erboristeria di Carlina, il bar dove lavora Franca e l’officina del meccanico Pippo.

Per chi volesse intraprendere un viaggio non solo fisico, ma anche interiore, tra le atmosfere magiche delle Foreste Casentinesi, la scrittura di Enrica Bortolazzi regala tanti insegnamenti utili per la vita di tutti i giorni e trasporta all’interno della quiete del Sacro Eremo di Camaldoli. Il libro “Nel silenzio dell’eremo. Sette giorni per trovare la pace interiore” racconta il percorso di un individuo in cerca di risposte che, dopo sette giorni, accompagnato dalla saggezza millenaria dei monaci, dal silenzio e dalla solitudine della foresta, ritrova il senso autentico dell’esistenza e torna in città rigenerato nel corpo e nello spirito.

Credit Fulvio Colasanto by Flickr

Tra queste foreste millenarie, le più antiche d’Europa, circa mille anni fa, San Romualdo diede vita all’Ordine dei Monaci Camaldolesi, che per secoli saranno custodi e gestori di questo patrimonio storico ed ambientale. Foreste rigogliose ed accoglienti, che permettono ai visitatori di vivere sensazioni profonde e a tratti meditative. Affascinano con i loro colori, che in autunno esplodono in pittoresche macchie dai toni ambrati e rossastri. Boschi avvolgenti ricchi di silenzi che si possono rompere in pochi attimi e che possono regalare incontri inaspettati da raccontare.